2025, l’estate in cui abbiamo salutato molti dei grandi uomini di cavalli che ci hanno accompagnato con il loro sapere negli ultimi 60 anni e più. Un fisiologico salto generazionale che tuttavia colpisce e fa riflettere. Su ieri e anche sul futuro.
Solo ad agosto, dopo Paolo Angioni, proprio in questi giorni ci hanno lasciato Roberto Smith e Carlo Frattini – il burbero Frattini.
Come riporta un comunicato del Comitato Regionale Fise Campania, “Roberto Smith ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità equestre campana, grazie alla sua passione, competenza e dedizione nell’insegnamento e nella promozione della disciplina del completo. La sua figura è stata di grande ispirazione per molti giovani cavalieri e istruttori che hanno avuto l’opportunità di lavorare con lui”.
Carlo Frattini è invece legato a tanti ricordi, anche personali, di una vita trascorsa tra i campi gara lombardi. All’inizio averlo come presidente di giuria era fonte di enorme tensione per chi – come chi scrive – si cimentava nelle prime segreterie negli interregionali. Eppure, conoscendolo, era impossibile non apprezzarne le doti di estrema competenza equestre, di sincerità e di grandissima coerenza.
Un insegnate oltre che un istruttore, capace di farti capire con un gesto un perché che avrebbe richiesto un libro. Tirandomi per la coda, una volta mi disse: «Prova tu a galoppare mentre ti girano la testa indietro»… È stato un attimo ma è servito per sempre…
Chissà se anche nel loro nuovo ‘altrove’ tutti questi meravigliosi uomini di cavalli continueranno a raccontarsela, tutti insieme, e a discutere sull’assetto e sul contatto delle redini…
A noi, mancheranno